DD. Deliri disarmati by Guido Ceronetti

DD. Deliri disarmati by Guido Ceronetti

autore:Guido Ceronetti [Ceronetti, Guido]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2011-12-21T05:00:32+00:00


Il paragone tra il pigliamosche all’aceto e l’esistenza umana è qui inevitabile.

Ci attirano con un po’ di zucchero.

Corriamo.

Un attimo dopo, varcato il fatale buco, siamo prigionieri della campana di vetro.

Nessuna uscita.

La cucina, il salotto, la finestra aperta sull’estate, il cielo sonoro, gente che ride e mangia: tutto di là da quel vetro che non possiamo rompere.

Presto saremo storditi dai vapori d’aceto, ed eccoci a zampettare nella vaschetta della morte, dove lotteremo a lungo, in compagnia di altri infiniti, nera pasta di naufraghi senza scampo, finché una mano brutale e precisa (qualcuno intelligentissimo, e molto soddisfatto del risultato) ci scaraventerà tutti insieme in un definitivo buio.

Oh, là, è finita un’epoca. $è finito un mondo. $è finito un sistema di mondi.

Poi tutto ricomincia, con altro zucchero, con altre mosche.

La donnina a dondolo

Ho comprato una donnina a dondolo, il più curioso degli oggetti nella vetrina.

Mi sdraio sopra di lei e mi dondolo, mi dondolo e ridondolo, mentre tutti si fanno massacrare dai Piaceri tra la giusta gelosia dei Dolori.

- Aiuto! Aiuto! Assassinano Cesare! $è Calpurnia, la moglie di Cesare, che grida: inutilmente ha tentato di non farlo uscire stamattina, le Idi di Marzo, e in Senato lo aspettavano i congiurati, ora i pugnali stanno terminando il loro lavoro.

Ma sulla donnina a dondolo le ore passano senza ferire.

La sua faccia è liscia e sorridente, piccola come le vere gioie, si nutre di miele e lenticchie, e neppure tutti i giorni.

- Hanno assassinato Cesare! Ecco, è caduto.

Ventitre.

C’è chi butta il pugnale e chi, per non ricomprarlo, lo rinfodera.

Il corpo di Cesare, questa enormità del mondo, steso a terra ai piedi della statua della Libertà, e Calpurnia che grida affacciata sulla porta di casa, come se avesse visto tutto.

- Donnina a dondolo, come ti chiamerò? - Chiamami Bàqara, fratello.

Sulla donnina a dondolo sento rullare i tamburi e la carretta che sta attraversando il fiume con una signora in grigio che ha le mani legate dietro mi appare in una triste luce ottobrina.

- Aiuto! Aiuto! Assassinano Cesare! No, Calpurnia cara, ti sbagli: è Maria Antonietta, oggi, l’assassinata.

Ma è più sfortunata di Cesare: ha avuto un processo.

- Un po’ di miele, fratello.

- Ecco, Bàqara, un bel favo tutto per te.

La linguetta di Bàqara s’immerge nel miele e si fa più dolce il suo dondolio.

Laggiù bruciano pozzi di petrolio, avanzano mostri che sembrano facce.

Dammi il nulla, donnina a dondolo.

Un telegramma: “Cesare assassinato.

Calpurnia”.

- $è Thonet la tua donnina a dondolo? Quanto l’hai pagata? Qualcuno è entrato, lo caccio via.

Bàqara, sorellina, il male non durerà a lungo, dolcezza di ogni vacca, vedere oltre, infinito.

La donnina a dondolo n’ 2

Pascal non rispose.

Stava progettando la prima donnina a dondolo.

L’invenzione dormì per secoli.

E finalmente, ieri l’altro, ne ho trovata una e l’ho comprata.

Appena in tempo, perché non riuscivo più a sopportare la vita.

A cavalcioni sulla mia schiena dolorante che scricchiola come ghiaccio, imita deliziosamente il mio Io smanioso di crollare che si dondola su una donnina a dondolo, pregustando il capovolgimento dei ruoli.

Nessuna relazione col medievale Aristotele cavalcato dalla Prostituta o con disegni di Rops.



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